FOIA

Ma quanti sono realmente i danneggiati e deceduti riconosciuti in Italia? Non ci è dato sapere

Ma quanti sono realmente i danneggiati e deceduti riconosciuti in Italia? Non ci è dato sapere

Come molti di voi sapranno, nei mesi scorsi la nostra associazione ha presentato una serie di accessi agli atti secondo il FOIA (Freedom of Information Act).

Tutto è nato da un'interrogazione parlamentare del 2015 del Senatore Gian Marco Centinaio all'ex Ministro Beatrice Lorenzin, la quale aveva indicato 9.000 indennizzi gestiti direttamente dal Ministero della salute più altri 16.000 indennizzi in capo alle regioni e, alla data del 31 marzo 2015, ben 631 beneficiari dell’indennizzo aggiuntivo previsto dalla legge 229/05, in quanto riconosciuti danneggiati da vaccinazioni obbligatorie (609 beneficiari più 22 la cui posizione è stata chiusa a seguito di decesso).

Da qui siamo partiti con la nostra richiesta di accesso agli atti secondo il FOIA, perché la Legge 229/05, ha dato la possibilità di richiedere un vitalizio ai soli danneggiati da vaccinazioni che già avevano avuto l'indennizzo dalla Legge 210/92, ma la domanda più interessante restava inevasa:

"Quanti sono i danneggiati da vaccino in Italia dal primo indennizzo, Legge 210/92, a oggi? Per quali vaccini? Che patologie hanno riportato? Quanti morti?"

Ed ecco quali erano le nostre richieste:

  • conoscere quanti casi di morte da vaccinazioni obbligatorie e non obbligatorie fossero stati riconosciuti con indennizzo;
  • conoscere quali patologie avessero contratto i danneggiati da vaccinazioni obbligatorie e non obbligatorie riconosciuti con indennizzo;
  • conoscere quali fossero i vaccini per i quali fossero stati riconosciuti gli indennizzi;
  • conoscere l'ammontare totale degli indennizzi riconosciuti per i danneggiati o i deceduti da vaccinazioni;
  • conoscere i dati di cui sopra suddivisi per anno di riconoscimento con indennizzo;
  • conoscere i dati di cui sopra suddivisi per fasce di età del soggetto riconosciuto con indennizzo;
  • conoscere i dati di cui sopra suddivisi per Regione di competenza;
  • conoscere i dati di cui sopra scorporati da quello riguardanti i soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di trasfusioni ed emoderivati riconosciuti con indennizzo.

Le richieste sono state inviate sia alle istituzioni regionali del Veneto, che al Ministero della Salute.

La Regione Veneto attraverso la sua ULSS 6, ente che per delibera regionale è competente dal 2001 a oggi per l’erogazione degli indennizzi riconosciuti da Legge 210/92, ci ha risposto entro i termini di legge, e finalmente avevamo dato notizia di un primo dato ufficiale, 40 soggetti indennizzati in Veneto dal 2001 al 2015 con una media di quasi 3 indennizzati ogni anno, di cui 3 dopo un decesso.

L’altro fronte, il Ministero della Salute, ci aveva risposto qualcosa che definire supercazzola è il minimo, pertanto, valutate tutte le alternative possibili, avevamo deciso di fare ricorso sia alla Commissione per l'Accesso ai Documenti Amministrativi presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, che all'ANAC.

Senza dilungarci troppo nei meandri della legge, l’Art. 5, comma 7, D.Lgs. n. 33/2013, prevede a chi può fare ricorso il soggetto che richiede l’accesso agli atti, in caso di diniego parziale o totale. In parole semplici, con chi bisogna "litigare" in caso la PA non risponda.

Ecco a chi abbiamo chiesto e cosa ci hanno risposto:

  1. All’ufficio trasparenza del Ministero della Salute, che non ci ha risposto.
  2. All'ANAC, che ci ha risposto che “non è competente in merito al riesame di accesso generalizzato formulato da altra Amministrazione”.
  3. Alla Commissione preposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ci ha risposto che la nostra richiesta è “inammissibile per incompetenza”, "nonché inammissibile con riferimento alla domanda formulata" .

Analizziamo meglio la risposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri: essendo gli unici tra questi ad essersi spesi in una spiegazione, per quanto sbrigativa. La Commissione sostiene che la nostra istanza contiene per lo più richiesta di informazioni e come tale è inammissibile, oltre che non supportata da alcuna motivazionee dunque non idonea a far risultare un interesse qualificato (...).
Questo ci fa sorgere un semplice e banale interrogativo: SE LA RICHIESTA NON ERA MOTIVATA, PERCHE' LA REGIONE VENETO (ma anche altre di cui seguiranno notizie) CI HA RISPOSTO? Forse, ed è un lecito interrogativo, perché LORO I DATI PRECISI E CONCRETI LI HANNO, e sono dunque in grado di fornirli in tempi brevi?
Ma allora, se questa fosse la motivazione che spinge il Ministero e la Commissione preposta a negarci i dati, come potrebbe un Ministro sminuire e/o negare il numero di danneggiati? Perché questo è ciò che accade, il Ministro Grillo ha risposto con queste parole, ripresa dalle telecamere, alle domande di una madre: «Io signora conosco bambini morti per il morbillo, bambini morti con il vaccino non li conosco. Lei ne conosce? No. Allora non fate questa disinformazione perché la gente muore per il morbillo, la gente muore per la meningite, non muore per il vaccino, su questa cosa non transigo». Queste le parole della Grillo.
Sarebbe interessante ed anche doveroso, da parte del Ministro, argomentare rispetto ai sopracitati dati veneti. Com'è mai possibile che il ministro Grillo NON CONOSCA morti da vaccino, quando ve ne sono 3 riconosciuti nel solo Veneto e solo in quel lasso di tempo? Quanti saranno nel resto d'Italia? se non sanno risponderci, come possono tranquillamente dire che non esistono???

Purtroppo questi interrogativi cadono nel vuoto, ed è un peccato, perché quando si dice di voler puntare sulla trasparenza e correttezza d'informazione, questi sono esattamente i comportamenti da evitare. E' doveroso essere corretti e trasparenti quando si tratta delle vite delle persone, dei bambini; è doveroso dare delle risposte e non nascondersi dietro un dito quando i cittadini ne chiedono conto. 

Questi sono gli ultimi aggiornamenti dal fronte FOIA. Vi avvisiamo che non pubblichiamo ancora tutte le “non risposte” o dinieghi per incompetenza, perché ci riserviamo la possibilità di fare ulteriore ricorso mediante tribunale e questo argomento sarà in discussione da prima con i nostri legali e poi con i Soci Corvelva, tenendo presente i costi e gli scenari.

Vi diamo un ultimo suggerimento: quando qualcuno dice che “non esistono danneggiati da vaccino”, voi chiedete loro se per saperlo hanno chiesto una consulenza al Divino Otelma, perché inizia a balenarci per la testa l’idea che le istituzioni, burocratizzate all’estremo, non lo sappiano.

Corvelva

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