Facciamo il punto...

Linee cellulari fetali per la produzione di vaccini

Linee cellulari fetali per la produzione di vaccini

Prima di entrare nello specifico, necessitiamo di fare una premessa. Come Associazione Corvelva non siamo mai entrati in modo preponderante nel problema etico-morale sull’utilizzo delle linee cellulari fetali per la produzione di vaccini, e non tanto perché siamo privi di questa sensibilità, ma perché lo riteniamo un aspetto secondario rispetto alla privazione dei diritti fondamentali. Per noi è già abominevole e immorale l'imposizione di un trattamento sanitario, ancor di più se foraggiato da interessi economici immensi. Non solo, quella pletora di medici che continuamente negano a priori qualsiasi nesso causale tra vaccinazione e reazioni avverse, impregnati di un dogmatismo para-religioso, ci impone di tentare riflessioni che non siano imperniate sulle medesime posizioni dogmatiche o moralistiche. Se dobbiamo discutere di medicinali, riteniamo sia più utile farlo rimanendo su questioni scientifiche prima che morali. 

Il contenuto di un vaccino e le sue tecniche di produzione passano comunque in secondo piano di fronte alla privazione delle libertà fondamentali e questo vale sia che un vaccino sia a mRNA o che contenga linee cellulari fetali. Mettere un bambino fuori dalla scuola materna o privare del lavoro una madre o padre di famiglia è già oltre il sopportabile, anche fosse il più perfetto trattamento sanitario del mondo.

Noi difendiamo la libertà di scelta dei singoli genitori, cercando di fornire un'informazione il più completa possibile al fine di aiutarvi a compiere la miglior scelta per voi e per i vostri figli perché, vogliamo ricordarlo, anche in un regime di totale libertà di scelta, l'unica scelta libera è quella realmente informata. Non c'è libertà senza informazione.

Ovviamente sappiamo bene che le sensibilità dei singoli cittadini possono essere diverse dalle nostra, pertanto in fondo a questo articolo troverete anche tutte le associazioni, gruppi e autori che direttamente si occupano o si sono occupate del problema etico e morale legato all’utilizzo di linee cellulari provenienti da feti abortiti.

Corvelva Staff


Spesso si parla di "feti abortiti" nei vaccini, ma più correttamente si dovrebbe parlare di linee cellulari fetali o cellule diploidi ed è importante sottolineare che oltre l’eventuale aspetto etico e morale nell’utilizzo di cellule provenienti da linee cellulari fetali, da molti anni permangono irrisolte questioni legate alla sicurezza di queste linee cellulari.

Nell’aprile 2019 la Dr.ssa Theresa Deisher, fondatrice e scienziata capo del Sound Choice Pharmaceutical e la cui missione è quella di educare il pubblico sulla sicurezza dei vaccini, ha scritto una lettera aperta(1) per tutti i legislatori proprio riguardo all’utilizzo delle linee cellulari fetali per illustrare la problematica riguardo la capacità delle stesse di generare patologie autoimmuni, anche in presenza di piccolissime quantità di DNA fetale. Frammenti di DNA fetale con una lunghezza di circa 300 paia di basi si trovano nel siero di una madre incinta. Quando raggiungono una concentrazione compresa tra 0,46 e 5,08 ng/mL, innescano il travaglio attraverso il meccanismo TLR9. I livelli ematici corrispondenti sono 0,22 ng/ml e 3,12 ng/ml. I livelli di DNA fetale in un bambino dopo l'iniezione di vaccini di produzione fetale raggiungono lo stesso livello che scatena il rigetto autoimmune del bambino da parte della madre.

Dichiara la Dr.ssa Theresa Deisher: Chiunque dica che il DNA fetale che contamina i nostri vaccini è innocuo o non sa nulla di immunità e di recettori Toll- like o non dice la verità.”

Se il DNA fetale può scatenare il travaglio (una reazione autoimmune naturalmente desiderata), allora quegli stessi livelli nei vaccini possono scatenare l'autoimmunità in un bambino. Non solo, il DNA umano fetale si incorpora nel DNA del bambino causando mutazioni. La terapia genica che utilizza la ricombinazione omologa di piccoli frammenti ha dimostrato che già in piccolissime quantità i frammenti di DNA si inseriscono nel genoma delle cellule staminali nel 100% dei topi iniettati. I livelli di frammenti di DNA fetale umano nei nostri bambini dopo la vaccinazione con MPR (Morbillo-Parotite-Rosolia), Varivax (varicella) o vaccini contro epatite A raggiungono livelli superiori.

Un'ulteriore preoccupazione è la contaminazione da retrovirus. Il retrovirus endogeno umano K (HERVK) è un contaminante del vaccino contro il morbillo/parotite/rosolia e può essere riattivato nell'uomo causando diverse malattie autoimmuni associate proprio all'attività di HERVK. La presenza di un alto livello di contaminazione del DNA fetale e di HERVK nel vaccino MPR è un rischio non studiato con enormi implicazioni e pericoli per la salute individuale e pubblica.

Per meglio comprendere l’aspetto della sicurezza dei vaccini contenenti DNA fetale, vi proponiamo l’intervento Dr.ssa Theresa Deisher presso l’Ordine Nazionale dei Biologi di gennaio 2019.

Senza voler essere autoreferenziali, ci preme ricordarvi che nel 2018 abbiamo attivato un enorme progetto denominato “Vaccinegate”.(2) L’intero progetto riguardava l’analisi di molti vaccini commercializzati in Italia e abbiamo commissionato queste analisi a diversi laboratori indipendenti al fine di avere analisi complete e verificate. Non vi vogliamo tediare con tutte le risultanze riscontrate, ma l’aspetto delle linee cellulari ha avuto un impatto notevole poiché rispecchiavano e confermavano le precedenti risultanze della Dr.ssa Deisher.
In alcuni lotti di vaccino Priorix Tetra (Morbillo-Parotite-Rosolia-Varicella) abbiamo riscontrato un’enorme quantità di DNA fetale,così abnorme da definirlo un vaccino al DNA essendo il primo componente come quantità riscontrabile e questo è preoccupante poiché denota una non purificazione del prodotto vaccinale. Più allarmante ancora è l’aspetto delle contaminazioni: abbiamo riscontrato la presenza di virus avventizi tra cui l’Human endogenous retrovirus K (HERVK), proprio quello denunciato dalla Deisher nelle sue analisi.(3) Non ci addentriamo oltre, ve le citiamo per farvi comprendere come oltre all’eventuale problema etico e morale, esista anche un problema di salute pubblica di enormi proporzioni.

Se volete approfondire le risultanze delle nostre analisi vi pubblichiamo il video della Dott.ssa Bolgan al medesimo convegno di gennaio 2019 presso l’Ordine Nazionale dei Biologi.

Ora veniamo alle linee cellulari. Di seguito potrete trovare due tabelle, la prima sui vaccini somministrati in Italia prodotti, pertanto potenzialmente contenenti, linee cellulari fetali e una seconda tabella con un focus specifico sui vaccini Covid-19 somministrati in Italia.

Vaccini sviluppati utilizzando linee cellulari fetali abortive

Malattia Vaccino Linea cellulare
Epatite A Epaxal - Crucell MRC-5
Epatite A Havrix - GlaxoSmithKline  MRC-5
Epatite A e B Twinrix - GlaxoSmithKline MRC-5
Herpes zoster Zostavax - Sanofi Pasteur MRC-5
Morbillo, Parotite e Rosolia Priorix - GlaxoSmithKline  MRC-5
Morbillo, Parotite e Rosolia M-M-RVAXPRO - Sanofi Pasteur  WI-38
Morbillo, Parotite, Rosolia e Varicella Priorix Tetra - GlaxoSmithKline MRC-5
Morbillo, Parotite, Rosolia e Varicella ProQuad - Sanofi Pasteur MRC-5 e WI-38
Rabbia Imovax Rabbia - Sanofi Pasteur MRC-5 o WI-38
Varicella Varilrix - GlaxoSmithKline MRC-5
Varicella Varivax - Sanofi Pasteur MRC-5
Malattia Vaccino Linea Cellulare

Vaccini Covid19 sviluppati utilizzando linee cellulari fetali abortive

Vaccino Linea cellulare Ricerca e Sviluppo Produzione Test
Pfizer/BioNTech
(BNT162b2)
HEK293 - - (4) HEK293(4)
Moderna
(mRNA-1273)
HEK293 - - (5) HEK293(5)
Oxford/AstraZeneca
(ChAdOx1 nCoV-2019)
HEK293 e MRC-5 HEK293(6) HEK293(6) HEK293(6) e MRC-5(7)
Johnson & Johnson
(JNJ-78436735)
PER.C6 PER.C6 PER.C6(8-9-10) PER.C6

Per meglio comprendere il significato delle sigle sopra citate, riferibili al nome delle linee cellulari utilizzate per la produzione di vaccini, di seguito troverete una spiegazione dettagliata di ogni singola linea.
Va ricordato che esistono molte altre linee cellulari sviluppate ed utilizzate per la produzione di farmaci non derivate da cellule fetali, dunque non conseguenti ad aborti. Apparentemente prive di remore etiche, ma se si approfondisce meglio si scopriranno casi come quello delle cellule HeLa, raccontate nel libro “La vita immortale di Henrietta Lacks”.(11) Questa linea cellulare ha fruttato miliardi di dollari all’industria farmaceutica e le cellule sono state prelevate da alcuni medici senza preoccuparsi di chiedere alcun consenso ai famigliari di Henrietta Lacks, deceduta nel 1951 per un tumore. La famiglia ha scoperto vent’anni dopo quanto era accaduto.

Non solo, qui abbiamo parlato unicamente delle linee cellulari fetali ma esistono altri tipi di cellule, come le cellule Vero, linea che fu isolata da cellule epiteliali renali estratte dal cercopiteco grigioverde, sviluppata il 27 marzo 1962 da Yasumura e Kawakita all'Università di Chiba in Giappone; oppure le MDCK che sono state sviluppate nel 1958 e sono cellule epiteliali di un cane Cocker Spaniel adulto; oppure gli uova embrionali di pollo, cellule di conigli, criceti… Insomma, il tema è enorme e noi qui, per ora, ci fermiamo solo ai vaccini e alle linee cellulari fetali.

Principali linee cellulari utilizzate per la produzione di vaccini

WI-38(12-13) (Wistar Institute, linea cellulare n. 38) è una linea cellulare sviluppata nel 1962 dal tessuto polmonare di un feto di sesso femminile svedese, abortita al terzo mese perché «la famiglia aveva troppi bambini». Il feto fu scelto dal Dr. Sven Gard per ottenerne cellule coltura per produrre vaccini. Preparato e sviluppato da Leonard Hayflick nel 1964, catalogato come biomateriale al registro ATCC numero CCL -75. La linea cellulare WI-38 è usata per la preparazione di RA 27/3, storico vaccino contro la rosolia. Hayflick aveva recuperato i tessuti in Svezia perché al tempo in USA l’aborto era illegale. Va ricordato che gli organi del feto sono stati espiantati all’insaputa della madre e senza il suo consenso, messi sotto ghiaccio e inviati all’Istituto Wistar di Filadelfia, dove sono stati poi sezionati. Questo feto è stato scelto perché i suoi genitori non avevano una storia familiare di malattie o cancro.
Interessante la fine che fece il Dr. Hayflick, dopo aver girato tutto il mondo con i vasetti di azoto liquido contenenti cellule WI-38 per venderli ad altri medici e scienziati, fu poi invischiato in una battaglia legale per la proprietà intellettuale su quella linea cellulare contro il Governo americano e ciò portò al suo licenziamento dall’Università di Stanford. Per anni conservò le fiale con le cellule derivate da feto abortito nel garage della sua abitazione in California e visse la restante parte della sua vita con un piccolo sussidio di 104 dollari a settimana.

MRC-5(14) (Medical Research Council, linea cellulare n. 5) è una linea composta da cellule polmonari prelevate da un feto maschio abortito a 14 settimane, preparata e sviluppata da J. Jacobs nel 1966 partendo dalle cellule espiantate di feto di una donna di 27 anni inglese ricoverata in manicomio.
Dopo i problemi legali tra il Dr. Hayflick e il Governo americano sulla linea cellulare WI-38, alcuni produttori di vaccini, temendo che non ci fossero abbastanza scorte di WI-38 per soddisfare le esigenze future, passarono gran parte del loro lavoro al ceppo alternativo, proprio l’MRC-5.

HEK 293(15) (Human Embryonic Kidney, esperimento n. 293) è una linea cellulare specifica originariamente derivata da cellule renali embrionali umane coltivate in colture di tessuti renali, o più probabilmente surrene, prelevati da un feto di sesso femminile nel 1973 nel laboratorio di Alex van der Eb presso l’Università di Leiden, in Olanda. Le cellule sono state ottenute da un feto la cui origine precisa non è chiara e create da Frank Graham con la tecnica della trasfezione che prevede il trasferimento di materiale genetico, utilizzando come vettore l’adenovirus 5, nel cromosoma 19 del genoma delle cellule fetali.
In un articolo del 2006,(16) nonostante l’incertezza sull’origine del feto utilizzato per ottenere la linea cellulare, prove circostanziali suggeriscono fortemente che provenisse da un aborto procurato.
Un documento(17) sempre di Alvin Wong, M.D., registra lo svolgimento di una riunione nel mese di maggio 2001 della U.S. Food and Drug Administration (FDA) Vaccines, in cui si indaga sulla linea cellulare HEK 293 e le linee cellulari fetali PER.C6. In quella occasione il dottor Alex van der Eb, dichiara: “ll materiale era il seguente: rene di feto con una storia familiare sconosciuta, ottenuto nel 1972. Non si sa più la data precisa. Il feto, per quanto mi ricordo, era completamente normale. Non c’era niente che non andasse. Non so bene le ragioni di quell’aborto. Probabilmente lo sapevo a quel tempo, ma ho perso tutte queste informazioni ”(18)
Lo stesso autore scrive che il Dr. van der Eb gli ha confermato che i documenti relativi alle origini di HEK 293 sono andati effettivamente perduti, in linea con la sua dichiarazione alla FDA.
Al suo ritorno in Canada, il dottor Graham ha continuato a caratterizzare la linea cellulare HEK293 e, in collaborazione con i suoi studenti e colleghi della McMaster University, l’ha utilizzata nello sviluppo di numerosi vettori virali basati su Ad5 per il trasferimento genico e di potenziali vaccini virali ricombinanti. Sia le cellule HEK 293 che i reagenti per la costruzione di vettori Ad sono stati ampiamente distribuiti dal dottor Graham alla comunità scientifica per studi sulla terapia genica e lo sviluppo di vaccini.

PER.C6(19) è una linea cellulare fetale derivata dal tessuto retinico prelevato da un feto di 18 settimane che è stato abortito nei Paesi Bassi nel 1985. Il dottor Alex van der Eb, che ha sviluppato la linea cellulare, ha dichiarato durante un’audizione presso la Food and Drug Administration americana nel 2001 quanto segue: «ho isolato la retina da un feto, da un feto sano per quanto si poteva vedere, di 18 settimane. Non c’era niente di speciale con una storia familiare o la gravidanza era del tutto normale fino alle 18 settimane, e si è rivelato essere un aborto socialmente indicato, ed era semplicemente perché la donna voleva sbarazzarsi del feto… Quello che era scritto era che il padre era sconosciuto, e questo era, infatti, il motivo per cui è stato richiesto l’aborto».


Linee cellulari alternative, mai utilizzate ma candidate per la produzione di vaccini e farmaci

WI-26(20) (Wistar Institute, linea cellulare n. 26). Sviluppata dal tessuto polmonare di un bambino caucasico di 3 mesi, abortito intorno al 1963.

WI-44 (Wistar Institute, linea cellulare n. 44). Sviluppata da tessuti di un feto di sesso femminile, svedese, 3 mesi di gestazione, abortita verso il 1964.

MRC-9(21) (Medical Research Council, linea cellulare n. 9) - Linea cellule prelevata da tessuto polmonare di un feto di sesso femminile nel 1974, a circa 15 settimane di gestazione. Partorita da una madre di 14 anni, aveva uno sviluppo normale; l’aborto è stato eseguito perché la madre non era sposata. La madre e la sua famiglia non avevano una storia medica anormale. Il feto è stato sezionato immediatamente dopo il parto.

IMR-90(22) (Institute for Medical Research, linea cellulare n. 90). Sviluppata dall’Institute for Medical Research dal tessuto polmonare di un bamfeto di sesso femminile, gestazione di 4 mesi, a seguito di un aborto “terapeutico” eseguito nel luglio 1975 su una donna caucasica di 38 anni, madre di altri sei bambini. Le sue cellule dovevano sostituire la linea WI-38.

IMR-91(23) (Institute for Medical Research, linea cellulare n. 91). Sviluppata dall’Institute for Medical Research da tessuto polmonare e tessuto epidermico di un bambino caucasico abortito nel 1983 a 3 mesi di gestazione. Le sue cellule dovevano sostituire la linea MRC-5.

Lambda.hE1(24) proveniente da cellule epatiche di un bambino, secondo semestre (13-28 settimane di gestazione). L’aborto è stato eseguito nel 1980 per “indicazioni psicosociali”, il che significa una gravidanza indesiderata. Le sue cellule sono utilizzate nella produzione di numerosi medicinali.

WALWAX 2(25) (Walwax Biotech Inc., azienda cinese). Sviluppata in Cina dal tessuto polmonare di un feto di sesso femminile, 3 mesi di gestazione, che era stata selezionata tra altri 9 feti abortiti nel 2009. Il motivo addotto per l’aborto è una cicatrice uterina causata da un precedente parto cesareo della madre, sana, di 27 anni. I responsabili dell’estrazione degli organi usavano un metodo chiamato aborto con “sacca d’acqua” (illegale negli Stati Uniti) per abbreviare il tempo dell’estrazione e per assicurarsi che il feto nascesse vivo, cosicché i suoi organi potessero essere raccolti. Le sue cellule sono state ricercate per sostituire le scorte in esaurimento delle linee WI-38 e MRC-5.


Associazioni, gruppi o autori che si occupano del problema etico e morale

Children of God for Life è il leader mondiale pro-vita nella campagna per la ricerca biomedica etica e il commercio che preserva la dignità della vita umana.
https://cogforlife.org/

Charlotte Lozier Institute fornisce consulenza e guida il movimento pro-vita con ricerche scientifiche, statistiche e mediche all'avanguardia. Sfruttiamo questa ricerca per educare i politici, i media e il pubblico sul valore della vita dalla fecondazione alla morte naturale.
https://lozierinstitute.org/

Sound Choice Pharmaceutical Instittute - Associazione della Dr.ssa Theresa Deisher. Oltre 30 anni di esperienza nella ricerca farmaceutica con ricerche specifiche sulla sicurezza dei vaccini.
https://soundchoice.org

Libro “L'idolatria dei vaccini. Il problema morale degli esperimenti sui feti abortiti” di Luisella Scrosati
https://www.ibs.it/idolatria-dei-vaccini-problema-morale-libro-luisella-scrosati/e/9788864099743

Associazione Renovatio 21 si pone come obiettivo necessario la ricostruzione della mente cattolica, e la promozione di una società di ideali cristiani: perché riteniamo che, giunti nell’ora della tenebra, solo il Primato dell’Essere possa salvare la Civiltà.
https://www.renovatio21.com/

 

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