#IoNonDimentico - Marco Scarpa

#IoNonDimentico - Marco Scarpa

Marco Scarpa

#IONONDIMENTICO

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Il 7 maggio 1994 nasce Marco Scarpa e il 2 marzo 1996 muore a causa del vaccino

l 07 maggio 1994 nasce Marco Scarpa, coronando il sogno di Gianfranco e Marina di diventare genitori.

Nasce sanissimo, e cresce bene per la gioia della sua famiglia. Ma la felicità durerà poco: in data 03 agosto 1994, a tre mesi di vita, Marco riceve la sua prima vaccinazione, DTP (difterite-tetano-pertosse), Anti-Polio orale, Epatite B.

Dopo 3 giorni dalla vaccinazione, i genitori si rendono subito conto che il bimbo non è più lo stesso perchè non piange più, i lamenti sono continui, non regge il capo ed ha perso il tono muscolare. Dopo 9 giorni dal vaccino (dato da tenere a mente), poiché la situazione persiste, i genitori lo portano dalla pediatra, e lei vede immediatamente che c’è qualcosa che non va. Fa una richiesta urgente di visita neuropsichiatrica, durante la quale viene riscontrata una forte ipotonia, tanto da richiedere un intervento fisioterapico.

State per caso pensando che a questo punto qualcuno si sia fatto carico di quanto accaduto, abbia sospettato una reazione avversa segnalandola e richiedendo approfondimenti? NO, vi sbagliate.

Dopo 45 giorni dalla prima somministrazione arriva l’invito della Asl a somministrare i richiami vaccinali…

I genitori, che hanno sempre riposto la loro fiducia nei medici e nella profilassi vaccinale, portano il piccolo Marco all’appuntamento previsto, confidando anche nelle capacità del personale addetto alle vaccinazioni. La pediatra del centro, vedendo che Marco non riusciva a fissare lo sguardo, a sorridere, con un quadro neuropsichiatrico evidentemente conclamato e con il ciclo di fisioterapia in corso a causa dell’ipotonia, DECIDE DI SOMMINISTRARE AL PICCOLO MARCO “SOLO” ANTIPOLIO ORALE ED ANTIEPATITE B, esonerandolo momentaneamente dal richiamo DTP. È il 29/09/94.

Il giorno dopo Marco peggiora al punto che la pediatra, in accordo col neuropsichiatra, dispone accertamenti da eseguirsi in ospedale a Padova, dove viene ricoverato il 30/09.

Lui in ospedale ci resta due giorni, vengono eseguiti diversi esami, ma torna a casa senza una diagnosi, e senza miglioramenti.

Il 25 ottobre, iniziano le crisi convulsive. Si susseguono i ricoveri ospedalieri, prima a Mirano poi a Padova, poi a Verona, un continuo andirivieni che si protrae fino al settembre 1995.

Nessuna risposta viene data ai genitori in tutto questo tempo, ad ogni episodio di ricovero i medici ipotizzano diagnosi nuove e diverse tra loro, ma la costante, di fronte alle domande di Gianfranco e Marina, che giustamente ogni volta ricordavano ai medici che tutto era iniziato dopo la prima vaccinazione e peggiorato drasticamente dopo la seconda, è la negazione: “la vaccinazione non c’entra nulla”.

Ecco le parole che usano i genitori di Marco ricordando quel periodo:

“Con le nostre sensazioni di genitori preoccupati cercavamo in qualche modo di renderci utili per capire assieme cosa fosse successo. Invece le loro risposte hanno fatto sì di farci sentire inutili, ignoranti e impotenti”

Ad ottobre durante un ennesimo ricovero, Marco ha più di 100 crisi convulsive nel corso di 24 ore. I genitori restano tutto il tempo accanto al loro piccolo senza poter far nulla e tormentati sempre dalle stesse domande prive di risposta.

“…Praticamente andavamo dentro e fuori da questi ospedali senza risultati, ma soprattutto senza una diagnosi certa…”

Marco muore il 02/03/1996.

I genitori decidono di presentare domanda di indennizzo. Dopo cinque anni il ministero della Sanità ha riconosciuto il danno:

“Il ricorso, presentato dai sigg. Scarpa Gianfranco e Brau Marina, avverso il giudizio del C.M.O. di Padova (….) è accolto e la cerebropatia che provocò il decesso del danneggiato è ascrivibile alla 1^ categoria Tabella A allegata al DPR 30 dicembre 1981n. 834. Roma 09 febbraio 2001”

Ma anche questa morte, come quella di Emiliano Rapposelli e di altri bambini, non compare nei rapporti Canale Verde.

La famiglia Scarpa ha provato a comunicare all’istituzione il decesso di Marco.

La risposta:

“Nonostante le indagini eseguite, non si è giunti a una precisa definizione diagnostica in merito alla patologia del piccolo Marco scarpa, per la quale non è possibile escludere una causa infettiva o congenita. Circa il ruolo istituzionale del Canale Verde, che prevede la valutazione specialistica di idoneità alla vaccinazione in casi dubbi, pur trattandosi di soggetto deceduto si può concludere che la decisione della pediatra di sospendere la somministrazione di DTP in presenza di segni di ritardo psicomotorio è da ritenersi corretta” (e dunque è corretto anche l’aver somministrato antipolio orale ed antiepatite b in queste condizioni? Senza preliminari approfondimenti sull’eziopatogenesi delle problematiche del bimbo? Non ci è dato sapere. ndr).

“Per quanto riguarda la valutazione di reazioni avverse a vaccini effettuata da questo Servizio, data la complessità del caso e l’incompletezza degli accertamenti, è possibile fornire solo una valutazione indiretta basata sui dati della letteratura scientifica.” (E come mai vi è incompletezza di accertamenti dopo mesi e mesi di ricoveri in diversi ospedali? E come mai nessuno ha pensato a provvedere alla segnalazione di sospetta reazione avversa dando così modo a “questo Servizio” di provvedere agli accertamenti necessari? Ndr)

“Dall’analisi della bibliografia, risulta tuttora sostenibile l’associazione tra DTP ed encefalopatia, secondo le conclusioni del rapporto dell’Institute of Medicine, che ha analizzato nel 1991 le reazioni avverse ai vaccini antipertosse e antirosolia, mentre non vi è evidenza di relazione causale con il vaccino DT. Circa l’intervallo temporale, secondo le indicazioni del Red Book, 1994, sono soggetti a segnalazione i quadri clinici compatibili con encefalopatia quando insorti entro 7 giorni dalla somministrazione DTP” (Ma Marco iniziò a rivelare i sintomi neurologici dopo 3 giorni come riportato dai genitori! Anche se poi il primo certificato cartaceo risale a nove giorni dopo il vaccino… Ecco perché insistiamo, anche parlando di Legge 210/92 affinché capiate l’importanza di questi atti formali, certificati, la vostra parola di genitori non vale nulla per costoro! Ndr) infatti prosegue:

“Nel caso in esame, sussistendo l’ipotesi di una causa alternativa alla vaccinazione all’origine dell’encefalopatia, e rilevando, quale unico elemento di sospetto, una correlazione temporale di 9 giorni tra la somministrazione dei vaccini e la comparsa delle prime manifestazioni di ritardo psicomotorio, non è possibile confermare un rapporto di causalità con la vaccinazione stessa…” Ebbene, Marco ha avuto le prime evidenze di danno dopo tre giorni, come testimoniano Gianfranco e Marina.

Ancora oggi quindi, dal 1996 al 2017, ben 21 anni dopo il decesso di Marco, la famiglia Scarpa combatte per veder riconosciuto da Canale Verde e dalla Regione Veneto il decesso del proprio bimbo e lo fa per rispetto verso di lui. Il loro dolore nel ricordare quei giorni è immenso, ma necessario affinché la loro esperienza possa essere un monito e non venga dimenticata. Noi genitori che oggi combattiamo per la nostra libertà vaccinale non possiamo ignorare che la loro battaglia è anche la nostra battaglia.

Grazie Gianfranco e Marina, da Corvelva,
Ferdinando Donolato

Corvelva

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