Le Comunicazioni

Regione Veneto fa marcia indietro sulla richiesta Green Pass per accesso ospedaliero (ma non lo dice ai cittadini)

Regione Veneto fa marcia indietro sulla richiesta Green Pass per accesso ospedaliero (ma non lo dice ai cittadini)

A quanto pare la questione da noi sollevata al garante privacy sulla liceità di chiedere green pass per accesso ospedaliero ha datobi suoi esiti e dai vertici della sanità regionale arriva una nota: un primo risultato, che però non viene comunicato in maniera adeguata. Chissà perché eh?

In sostanza viene comunicato che non si può obbligare un visitatore dell'ospedale ad esibire il green pass. Lo avevate saputo? Qualcuno, qualche giornalista ne ha parlato?

Se nell'introdurre misure lesive della privacy - e che ledono anche il diritto delle persone di assistere i loro cari nel bisogno - si strombazza a mezzo stampa e si fa in modo da farlo sapere a tutti, allora altrettanto andrebbe fatto quando, forse bacchettati sul merito del provvedimento, si fa marcia indietro.

Il Presidente Zaia aveva già ammesso giorni fa, all'interno di un'intervista più ampia, "siamo stati richiamati dal garante privacy perché chiediamo il green pass per entrare in ospedale". Ciò avveniva a seguito dell'azione promossa dalla nostra associazione di segnalare alcuni fatti che a nostro avviso comportavano delle irregolarità.

Ora apprendiamo di una nota emessa dal direttore sanità Veneto, come possiamo leggere in allegato, MA DI QUESTO NESSUNA NOTIZIA HA RAGGIUNTO IL PUBBLICO. Nessuno ha ritenuto di scrivere "chiedere il green pass in ospedale è contro la privacy". Nessun titolo di giornale ha informato i cittadini di questo ravvedimento.
L'unica prova di ciò è un documento che circola internamente ai reparti.

Se le disposizioni della regione erano e sono illegittime, queste modifiche, queste puntualizzazioni sulle documentazioni che è o non è lecito vedersi richiedere vanno comunicate adeguatamente alla cittadinanza che ha diritto di conoscere e sapere a cosa può negare il proprio consenso.

Non ci siamo proprio.

Inoltre, procederemo con ulteriori richieste di approfondimenti al garante per quanto concerne tutto il protocollo regionale anche in ambienti quali le RSA e i centri per disabili, luoghi in cui ci giungono segnalazioni di discriminazioni e lesioni di diritti quali l'inclusione e il diritto di assistenza.

Nei prossimi giorni pubblicheremo la lettera aperta che invieremo alla Regione in conoscenza anche al garante privacy unitamente alla segnalazione sull'intero palinsesto attuale del comparto sanità.

Staff Corvelva


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