Aifa: primi dati su eventi avversi vaccini covid-19
Aifa ha pubblicato un comunicato stampa, datato 4 febbraio 2021, indicando le proprie valutazioni sulle segnalazioni pervenute di eventi avversi ai vaccini anti-Covid19 Pfizer e Moderna (gli unici somministrati da un periodo sufficientemente lungo da fornirne).
A quanto si legge, "sono pervenute 7.337 segnalazioni su un totale di 1.564.090 dosi somministrate (tasso di segnalazione di 469 ogni 100.000 dosi), di cui il 92,4% sono riferite a eventi non gravi" mentre "del 7,6% di segnalazioni classificate come “gravi” (corrispondono a 557 casi gravi NDR) per le quali è in corso la valutazione del nesso causale con i vaccini, tre su quattro non hanno richiesto intervento specifico in ambito ospedaliero. Nel periodo sono stati segnalati anche 13 decessi avvenuti nelle ore successive alla vaccinazione" ...
Specifichiamo che il periodo in esame è di un mese, dal 27 dicembre 2020 al 26 gennaio 2021, e che i dati si riferiscono quasi esclusivamente al vaccino Pfizer (Comirnaty) in quanto il Moderna è entrato solo il 14 gennaio nella distribuzione italiana. Ora è arrivato anche Astrazeneca (vaccino Oxford) che è riservato agli under 55 e di cui presumibilmente vedremo i dati tra un mesetto o comunque nei prossimi aggiornamenti.
Da notare bene che non stanno portando avanti alcun progetto di farmacovigilanza attiva: le segnalazioni sono spontanee o segnalate da operatori sanitari/medici. Non vi è dunque una ricerca e chi viene vaccinato non viene attivamente contattato per valutare il suo stato di salute. In compenso abbiamo conferma dalla cronaca di questi giorni,che chi si vaccina è costretto di frequente ad assentarsi dal lavoro per febbre e/o dolori di vario genere ed intensità. Questo è a nostro avviso un grave difetto di questa "rilevazione" che ne inficia anche la validità: Aifa giunge infatti alla conclusione che "Le analisi condotte sui dati fin qui acquisiti confermano quindi un buon profilo di sicurezza di questi due vaccini a mRNA. L’ampio numero di segnalazioni non implica che siano emerse criticità inattese, ma è indice dell’elevata capacità del sistema di farmacovigilanza nel monitorare la sicurezza."
Ma come è possibile definire sicuro un prodotto sperimentale (o anche solo "nuovo") senza svolgere indagini degne di questo nome sulle conseguenze cliniche del suo utilizzo?
Leggiamo nel sito dell'Istituto Superiore di Sanità: "Per quanto riguarda la vaccinovigilanza attiva, si tratta di progetti che permettono la raccolta di sospette Aefi, incoraggiando e facilitando le segnalazioni da parte degli operatori sanitari in situazioni specifiche (per esempio per nuovi vaccini o per periodi limitati di tempo)."
Dunque perchè in questo caso non si ritiene necessario (se non fondamentale) l'accurata rilevazione, ricerca e gestione degli eventi avversi sospetti o confermati? Mi sa che la risposta è la stessa per tutte le domande di questi tempi: troppa fretta, siamo in emergenza.
Dall'Inghilterra ci arrivano invece dati diversi e soprattutto in rapido aumento:
Pfizer: dal 9/12/20 al 24/1/21 49472 reazioni avverse di cui 107 decessi. Dopo 6 gg: 59614 e 143 decessi.
AstraZeneca: dal 4/1/21 al 24/1/21 21032 reazioni avverse di cui 32 decessi. Dopo 6 gg: 42649 e 90 decessi. + 8 aborti
Continueremo ad aggiornarvi e pubblicare cercando di stare al passo coi nuovi dati - e coi nuovi vaccini.